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Il Carnet di Viaggio delle Casette di Argille – le onde

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Manca un mese alle mie vacanze, se farà come i mesi appena passati volerà via anche agosto e io mi ritroverò senza accorgermi su uno scoglio ad ascoltare il rumore delle onde. Che siano piccole o grandi, adoro il movimento e il suono ipnotico delle onde.

Le onde hanno un loro ritmo che le rende uniche ma che le mette in sintonia con tutte le altre onde, non sono rigide ma si adattano alle situazioni, si infrangono per trasformarsi o rigenerarsi, hanno un suono stupendo, possono essere dolci ma anche molto forti, sono indomabili, il loro colore e la loro sostanza sono in continuo mutamento.

Il mare spesso parla con parole lontane, dice cose che nessuno sa.
Soltanto quelli che conoscono l’amore possono apprendere la lezione dalle onde,
che hanno il movimento del cuore.

Romano Battaglia

casette di argille

Questa fotografia di Catia mi piace sempre tantissimo, è riuscita a cogliere l’attimo perfetto per fermare quella stupenda onda, sembra un quadro. La casina è così piccina di fronte all’onda ma se ne sta lì tranquilla a godersi lo spettacolo. Non sarebbe bello poter avere questo atteggiamento un po’ più spesso, stare fermi ad ammirare quello che succede senza per forza agire, ma fermarsi, riflettere e imparare qualcosa che sicuramente ci servirà in futuro!

Il carnet di viaggio delle casette di Argille è un taccuino a fisarmonica che sto completando mese per mese utilizzando le foto delle casette che i miei stupendi clienti fanno e mescolandole a frasi, disegni e sfondi realizzati con la tecnica dell’acquerello.  È un esercizio di creatività e di scoperta delle foto delle casine che è diventato il mio progetto annuale per il blog (puoi trovare tutti gli articoli proprio qui nel mio sito!). Alla creatività si aggiungono sempre delle riflessioni, più o meno intense, che raccontano qualcosa su di me prendendo però spunto dalle foto che trovo su Instagram raggruppate dall’hashtag #casettediargille.

La riflessione della pagina di luglio del carnet è particolarmente filosofica-sentimentale e sicuramente riflette il mio bisogno di rallentare e di ascoltarmi un po’ di più rispetto a quello che ho fatto finora. Questo ascolto credo che gioverà a me personalmente ma anche alla mia attività, ascoltare le onde e fermarmi sarà una cosa molto buona per affrontare l’autunno al meglio!

Ma c’è un altro aspetto delle foto che trovo pubblicate che mi piace tantissimo. Cerco sempre di immaginare il momento in cui qualcuno decide di posare la casetta a terra, su uno scoglio, sopra un tavolo o sulla sua mano e scattare una fotografia. Quando sono io quella che fotografo la mia n. 1, solitamente non tempo pose assurde e occhiate curiose e dai racconti che mi arrivano anche i compagni di viaggio di avventure delle casine fanno di tutto per fare proprio lo scatto che hanno in mente!

Che ne dici di raccontarmi anche tu i retroscena di una tua fotografia? Cosa ti ha fatto decidere lo scatto e se dopo averla fatta hai riso per la posa assurda che hai dovuto mantenere? O se qualcuno ha chiesto il perché di quello scatto proprio con una casetta?

Ti lascio qui sbirciare un po’ di foto di casine avventurose e chissà magari trovi la tua oppure di viene voglia di mandarmi una foto in modo da allargare la mia collezione!

Se non hai ancora la tua casetta puoi trovarla qui oppure puoi contattarmi per avere la tua casetta personalizzata! 

casette di argille

 

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