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Lettere dal lab – Dell’estate e di sandali che odiavo

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Oggi ti voglio proprio parlare del mio sentimento altalenante nei riguardi di questa stagione che attendo sempre ma poi desidero passi quasi in fretta, l’estate!

Ai tempi della scuola l’estate voleva dire vacanze, libertà, stare con i nonni, vivere costantemente all’aria aperta e vacanza in Alto Adige. Nel cortile veniva installata la piccola piscinetta, arrivavano amichetti a giocare e passavo molto tempo nei prati e in giardino con i nonni. Cucinavo e aiutavo la nonna e la mamma e mettere via il raccolto dell’orto e a fare la marmellata. Durante le scuole medie ho scoperto la Biblioteca e i libri fantasy e alle superiori è arrivato Stephen King che hanno accompagnato tutte le mie estati. Poi c’era il mercoledì horror in tv e allora ci si ritrovava a vedere questi film che ora mi fanno sorridere ma all’epoca mi mettevano tantissima paura! Ma era così bello vederli assieme alle amiche e poi rimanere a dormire tutte assieme! E il cinema all’aperto? Speravi che il meteo concedesse una tregua per vedere il film fino alla fine e poi correre a casa.

Ma odiavo l’estate perché odiavo mettermi vestitini e scoprirmi, odiavo i sandali e il caldo. Non volevo mai abbandonare le mie magliette larghe e mi vergognavo a mostrare i piedi (lo so sempre ridicolo ma per me era un grosso problema!). Poi è arrivata la prima vacanza al mare e ho dovuto fare i conti con costume e cose da mare e… sono sopravvissuta ovvero, chissenefrega sono al mare e quello che succede al mare… rimane al mare! Questo mi ha fatto capire che siamo un po’ tutti fatti come siamo, che nessuno mi giudicava per come ero (cioè si c’è chi giudica ma sulla base del nulla quindi che facesse pure!) ma dalla teoria alla prassi ci sono voluti ancora molti anni. Dunque ho continuato ad odiare l’estate per il caldo e i vestiti leggeri e i piedi nudi.

Ho iniziato però ad andare al mare più spesso, all’università tutte le domeniche si prendeva la corriera per andare a Jesolo e le estati sono cambiate. Non erano più sinonimo di assoluta libertà perché gli esami non si fermavano e ho iniziato anche a fare qualche lavoro estivo. Le serate però erano belle, il cinema, le sagre (in Veneto le sagre sono sacre e ora mancano!), gli amici. È arrivata anche una nuova consapevolezza di me e così ho liberato finalmente questi piedi (chissà cosa guarderai la prossima volte che mi incontrerai 😉 ) e ho iniziato ad apprezzare un po’ di più questa stagione.

E ora? Ora vado abbastanza d’accordo con l’estate. Il caldo bellunese lo sopporto poco, la mia pressione costantemente sotto le scarpe non aiuta ma non ci posso fare più di tanto. I miei piedi sono sempre ospitati in sandali e vivo molto serena con loro. Attendo questa stagione per andare al mare e fare lunghi bagni, per le serate lunghe e le lucciole in giardino, per andare in montagna e vedere gli amici.

L’estate ora è come quando a nuoto, dopo tante bracciate prendo una bella boccata d’aria consapevole che mi servirà per spingere e nuotare ancora fino alla boccata successiva. L’estate è il momento di riflettere, ricaricarsi e progettare tutto quello che succederà in autunno e a Natale. Sì, sto già lavorando al Natale e non so se questo mi fa ancora più caldo o mi rinfresca 😉

Quest’anno sono arrivata alla fine della primavera veramente senza aria a disposizione per le bracciate successive così ho deciso di fermarmi per una settimana, la decisione è arrivata così d’impulso ed è stata provvidenziale! La settimana al mare mi ha svuotato la mente e mi ha reso ben chiare alcune priorità. Voglio lavorare molto di più su alcuni progetti e lasciare meno spazio alle cose dell’ultimo minuto e alla fretta, ma di questo ti parlerò nella prossima newsletter!

Come avrai capito l’estate è la mia stagione amore/odio e credo che non cambierò mai questo sentimento. E tu? che rapporto hai con l’estate?

 

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